“Non voleva piacere a tutti. Voleva dare il suo sguardo, molto personale, sul mondo. Su ciò che era bello ma anche su ciò che non lo era, perfino in un paesaggio”. Aveva solo 25 anni Irène Jacob quando il regista polacco Krzysztof Kieslowski la scelse per interpretare La doppia vita di Veronica (che le fece vincere il premio come migliore attrice a Cannes nel 1991) e, tre anni dopo, Tre colori: film rosso. Ora, a 20 anni dalla morte del regista, l’attrice ha partecipato all’omaggio che ha voluto rendergli il Trieste Film Festival, dov’è stata anche premiata con l’Easter Star Award come “ponte tra Est e Ovest”.
Nella video intervista a Io donna, Irène, che sta per compiere 50 anni, oltre a ricordare Kieslowski con affetto e riconoscenza parla anche del suo amore per l’Italia e per la nostra lingua, che ha studiato 4 anni, “ho vissuto anche un mese a Firenze ma 25 anni fa, quindi ricordo poco. Ora invece c’è mio figlio che studia l’italiano, a scuola”. Tra i nostri registi ama Nanni Moretti, oltre a Michelangelo Antonioni, con il quale ha lavorato in Al di là delle nuvole.